domenica 30 marzo 2014

Moka ep.3


Le chattate proseguono per mesi e il rapporto si stringe. Palomo è semplicemente un ragazzo perfetto. Carino, educato, preciso e rispettoso. In chat sostiene di guadagnare bene e di essersi stancato dell’Italia. Vuole andare all’estero. Lei che ha una piccola attività lo segue nei ragionamenti. 
Con lo stipendio di Palomo e con la cessione della piccola attività della nostra amica, si, sarebbe possibile piantare tutto. Magari andare in un’isoletta dove l’euro vale molto e vivere dei frutti del capitale accumulato insieme.  Lasciare un paese in declino, dove si combatte giornalmente per pagare le bollette cercando di sopravvivere. Vivere su un'isola beatamente campando di rendita è un’idea che alletta. 
La soluzione ad una vita di tribolamenti è li a portata di mano e lei ci crede fermamente. Inutile stare li a perdere altri mesi a conoscersi di persona nella vita reale, lei è sicura di aver finalmente trovato la svolta. Per una volta la fortuna ha bussato alla sua porta e adesso è il suo turno. 
Prima di inoltrarsi ulteriormente in questa storia decide di inviargli una sua foto, rigorosamente non ritoccata, in maniera tale da stroncare qualsiasi menata fantasiosa sul suo aspetto fisico. Perdere tempo per mesi a chattare, se poi l’aspetto non piace è troppo distruttivo. Questa decisione è dannatamente giusta.  


P.s I Funeral Suits in questo momento hanno all'attivo solo un album pubblicato nel 2012 mi pare e questo video è la prosecuzione di All Those Friendy People, uno scenario irreale e simbolico. Spero che questo gruppo prenda qualcuno come me. 

domenica 23 marzo 2014

Maledetta Primavera Fine


Il Sonnolento si allerta e recupera una scopa, lasciando la porta della camera sua chiusa. Dopodiché si mette a frugare sotto i mobili. Lì in ginocchio ancora in pigiama trova velocemente quello che gli si è infilato in stanza posizionandolo al centro di essa. Si tratta di un ragno di diametro tra i 10 e 15 cm, ultacorazzato, bianco e con una croce nera sulla schiena. Probabilmente gli è entrato il giorno prima durante lo spalancamento di tutte le finestre della camera e ha pernottato con lui. Diciamoci la verità, dopo un po’ di girovagare per la stanza si sarà pure scocciato e probabilmente si è messo sul comodino aspettando che il Sonnolento si svegliasse (stai fresco) in modo da dirgli . “ Ao te svegli? n’amo…famme usci!”.  
Il Sonnolento decide di non nuocergli visto che l’animale si era ben comportato e anche viste le dimensioni tutt’altro che nella norma. Lo accompagna sul balcone con la scopa e gli fa fare un leggero salto di sotto. Tac..il rumore della corazza al contatto con il suolo è ben udibile. Osservando il ragno che si allontana, chiama la madre indicandoglielo e dice: ” Ecco la tua primavera che se ne va.”. Da quel giorno in poi la primavera è rimasta fuori casa e anche la “matre” del Sonnolento ha capito che le mode dei mass-media sono delle emerite cazzate.


P.s. Quale brano più azzeccato di lullaby...Signori e signore The Cure!

domenica 16 marzo 2014

Moka ep.2


Un’amicizia un comune, un commento allo stesso post e parte una conoscenza. Cosi la nostra amica intercetta Palomo. Lui come i migliori cacciatori del web la aggiunge subito tra i suoi contatti di FB e da li iniziano a conoscersi.  
Giornate e nottate a scriversi e descriversi nel reciproco conoscersi e tutto sembra procedere per il meglio. Palomo è semplicemente perfetto, un ragazzo preciso ed adorabile. Il tutto avviene però dietro un PC. 
Quanto di ciò che leggiamo è realtà e quanto è frutto nostro? Dietro una frase pur se scritta si celano molti significati. Certo anche una frase detta nella realtà si presta ad interpretazioni, ma ci sono tutti i movimenti e le espressioni che ne avvalorano il senso. 
Fatto sta che la nostra amica prende tutto quello che scrive Palomo per vero e lo interpreta in maniera positiva. Pensare di aver trovato in rete qualcosa di diverso da quello che ci propone la realtà attorno a noi, potrebbe essere un grosso errore. Il desiderio di iniziare una storia e la famosa frase “al cuore non si comanda” (grande stupidaggine) s’impadroniscono di lei trascinandola in un mare di ammmmooooreeee.


P.s. Quelli della pub hanno fatto prima di me a utilizzare questo pezzo. Cazzarola! Cavolo pure i francesi non scherzano...
link al brano

domenica 9 marzo 2014

Femminicidio


Nessuno mette in dubbio che la donna è vittima di violenze e che va tutelata, ma da li a finire a farne un caso mediatico, una moda giornalistica ce ne vuole.  Il termine corretto sarebbe famiglicidio, anche se alla fine si tratta sempre e solo di omicidio. Ma dobbiamo fare i sessisti perché è l’8 marzo e perché va di moda da tempo ormai. Stravolgendo con regole e leggi imbarazzanti quelli che sono i rapporti famigliari. Voglio proprio vedere all’atto pratico chi è veramente tutelato. Quanto ci mettono ad intervenire le forze dell’ordine per una lite famigliare.
Il concetto che non ha compreso o non vuole comprendere chi commette questi crimini, è che non esiste nulla di eterno, che le cose e i sentimenti cambiano.  Le decisioni prese anni fa, che si ritenevano essere inattaccabili possono non esserlo più. Gli investimenti su un rapporto nel frattempo sono stati fatti, con l’idea dell’eternità dello stesso e questo porta a serie problematiche.
La verità è che viviamo in un paese dove una volta fatta una scelta non ci dà la possibilità di cambiarla, perché economicamente insostenibile. Figli ormai adulti, con opinioni e visioni di vita lontane da quelle dei genitori, che non riescono a lasciare casa. Incatenati gli uni agli altri da problemi economici, che li costringono a confrontarsi quotidianamente, fino alla violenza.
La prossima moda mediatica probabilmente sarà il figlicidio. In quel caso i nostri saggi politici interverranno facendo apporre sul comodino di ogni bambino un pulsante, che se premuto farà apparire immantinentemente il vigile urbano.


P.s. Ascoltiamoci un po di buona musica va.
link al brano

domenica 2 marzo 2014

Moka ep.1


Eh beh, mi torno ad occupare di Facebook non perché lo odio profondamente, ma per il fatto che la storia di cui narrerò nelle prossime settimane parte proprio da li. Devo inoltre precisare che Il mio odio verso FB è cresciuto ulteriormente con l’acquisizione di Whatsapp, cosa che mi costringe ad essere un suo utente.  Occupiamoci della storia che voglio raccontarvi però. 
Ormai si è capito che su FB aggiungiamo una miriade di amici, alcuni noti e altri da persone interposte. A tali persone, ci tocca spesso chiedere chi diavolo è questo o quella che ci chiede l’amicizia. Gli incroci con gente che non conosciamo avvengono anche e soprattutto con commenti su un post di un’amicizia comune. Magari una frase di commento azzeccata attira un sorriso e da li scaturisce una richiesta di amicizia. Conoscere e farsi conoscere cosi qualcuno tempo fa mi disse. Effettivamente sarebbe questo lo scopo del social. Il problema è sempre vedere…chi conosci. 
Fatto sta che la nostra protagonista inizia a conoscere un tipo che chiameremo Palomo (nome scelto per pura casualità) con un commento su un post di un’amica comune.


P.s. Come colonna sonora iniziale di questa storia uso un pezzo di Rebecca Ferguson  rivisto da un d.j. (Lexer), a dimostrazione che anche la musica da disco può essere roba seria. Se avete un po di pazienza, scoprirete che il pezzo è pure cantato. Veramente un ottimo lavoro.