giovedì 27 agosto 2009

Le Lettere Della Crisi

Eh si cari amici, siamo nel più profondo buio. Tutto è stato rimandato a Settembre per quanto riguarda l’economia. Molti dicono che se l’andamento di una crisi può essere paragonato ad una lettera, questa è la U oppure la V. In questo momento a quanto pare ci troviamo nel vertice basso della U o V e quindi dovremmo iniziare a risalire passando dall’altro lato della lettera.
A me personalmente sorge un dubbio….e se prendessimo in considerazione la L? Si perche lei si adatta particolarmente all’Italia, visto com’è andata l’economia in questi ultimi anni, con un PIL che faceva +0.1-+0.2. In pratica saremmo alla fine della stanghetta verticale (della L) e ci accingiamo a percorrere quella orizzontale.
Direte voi : ” Ma come? Le borse sono in crescita. Siamo in ripresa.”.
No che non lo siamo e non lo saremo nemmeno. Il motivo di questa mia affermazione è semplice, basta vedere le regole che sono state introdotte nella finanza e le modifiche apportate ad essa. “Quali regole?” direte voi. Appunto nessuna.
Nulla è stato cambiato e quindi qualcuno mi dovrebbe spiegare perche se prima le borse si comportavano come un centro scommesse, perche non dovrebbe essere lo stesso anche ora. Nessuno però si è chiesto da dove provenissero i capitali impiegati in borsa in questi ultimi mesi. Non saranno per caso i soldi statali usati per salvare le banche?
In poche parole sono soldi nostri, donati gentilmente alle istituzioni bancarie che coincidono con quelle finanziarie, che hanno aggravato il debito dei singoli paesi.
La necessità della borsa di crescere e rinforzarsi velocemente serve ad evitare che in essa vengano introdotte nuove regole. Riassumendo quindi la borsa cresce perche si scommette e si torna a fare finanza creativa e sicuramente il suo andamento di non è sarà una L, ma probabilmente una W. ( Che Bush avesse ragione nel voler far fallire tutti?).
In concreto cosa si può dire a questo punto della crisi. Assodato che anche questa volta l’economia reale non seguirà quella finanziaria, c’è da dire che la recessione sembra finita ed il prossimo periodo sarà di stagnazione.
A noi cambia poco visto che nella stagnazione ci viviamo da anni, ma non è proprio la stessa cosa visto che da adesso in poi la vivremo con un bel po’ di disoccupati in più. (Ci mettiamo tutti in politica?)
Vediamo di capire cosa è stato fatto finora.
È logico che in un mercato mondiale dove si compete tra grandi, essere piccolo vuol dire perdere in partenza. Per tale motivo ci sono in corso una serie di movimenti di raggruppamento ed acquisizione si guardi FIAT, ENEL etc etc. Dovremmo esserne fieri? No anzi preoccupati.
Per fare un esempio FIAT è diventata ancora più multinazionale e si sa che con le multinazionali è brutto ragionare, basta guardare quelle americane che abbandonano l’Italia a frotte.
In sostanza tranne accorpamenti di aziende ed una lotta ai paradisi fiscali da cui partono le grosse speculazioni, il resto è rimasto uguale.
Per il futuro a livello auto è previsto l’ibrido o l’elettrico, cosa che porterà ad una sostituzione del parco auto e garantirà una decina di anni di lavoro, per i paesi con gli stipendi più bassi e minori diritti dei lavoratori ovviamente. Non illudiamoci l’auto come mercato è finito, non possiamo passare una vita a cambiare macchina per mantenere in piedi una giostra del genere.
Il fatto sta che in Italia si vive alla giornata, si rappezza e si tira avanti. Il nucleare che è una risorsa necessaria e lo stiamo sviluppando adesso in ritardo, il 20% per l’edilizia è un’altra pezza. Nessuno dei nostri capoccioni ha proposto un progetto a lungo termine. Qualcuno di questi nostri superpolitici (super pagati) ci dovrebbe gentilmente dire, dove vogliamo andare. Perche nessuno propone l’abolizione degli ordini (notai etc.)?......shhh strano silenzio.
In Germania intanto un inizio di progetto decennale l’hanno fatto e dice che entro il 2020 le auto elettriche dovranno essere attorno ai 2 milioni. Non a caso essa è la locomotiva d’Europa…