domenica 26 aprile 2015

Una Brava Ragazza nr.2


Partiamo dal presupposto quindi, che la bambola gonfiabile è una brava ragazza, per svariati motivi che non sto qui ad elencare e cerchiamo di individuare la brava ragazza reale.  Possiamo affermare che nel 90% dei casi la brava ragazza si trova nella fascia d’età 16-20 anni. E beh, siamo nella fascia in cui scoppiano i primi folgoranti amori. Da dove si guardano i “grandi” pensando che sbagliano tutto, che sono degli inetti. 
La nostra brava ragazza, infatti, si trova in questa fascia d’età e s’innamora. Si, si, perde la testa per un bravo ragazzo. Abbiate pazienza, capisco che sto descrivendo un evento da telenovela pieno di cuoricini e petali di rosa, ma non ci posso fare niente se tutto è iniziato cosi. Nei manga questo evento sarebbe descritto sotto dei ciliegi in fiore (che romantico che sono). Però rispetto ai cartoni le immagini dei due non sono né sfocate, che “sbrilluccicose”. Comunque questa brava ragazza si fidanza e inizia una vita di coppia. Tutto idilliaco, le uscite con gli amici, le feste passate insieme, quelle lunghe interminabili passeggiate al centro. Che bello. Lei giustamente da brava ragazza ha un comportamento consono. Esiste solo il suo ragazzo e si fa tutto in funzione di quello. Il resto della società, si fotta. Tanto i grandi, non hanno mai capito un cavolo e lei si, lei sa come si coltiva un amore e come lo si porta avanti. 
Siccome è una brava ragazza ed è seria, rientra nella logica il presentare il proprio fidanzato a mammà. Cioè, mica ci si fidanza a cavolo come fanno le altre. Io non mi espongo con un ragazzo senza che il quadro nel quale mi muovo non sia chiaro a casa, pensa lei. Cioè del tipo, che siccome sono fidanzata ufficialmente, quando mi apparto nei parcheggi come tutte le altre, non sono come tutte le altre. Che google maps ci mette sopra la freccetta con scritto: “Ragazza seria che tromba”. 


P.s. Allora questa tipa qui, afferma chiaramente di non essere una brava ragazza. Parlo di Anna F. "DNA"

domenica 19 aprile 2015

Il Mio Cane


Il mio cane, beh si, tutti definiscono il proprio cane, il mio cane. A dimostrazione di un forte legame che si viene a creare. Beh il mio cane era uno stronzo. Uno di quei cani vicino i 40 kg che ve lo vedete correre abbaiando e ringhiando verso il cancello chiuso, con il solo scopo di impressionarvi ed impaurirvi. Un cane con un carattere difficile, come tutta la cucciolata da cui è stato scelto. La maggior parte dei suoi fratelli e sorelle sono stati abbattuti perché ingestibili e in qualche caso hanno anche morso il proprietario. Con il mio cane era una continua discussione.Secondo lui la gerarchia familiare era composta dal capobranco riconosciuto in mia madre, poi veniva lui e infine tutti gli altri che teneva a bada. Che volete fare, il mio cane era grosso e potente e lui né era cosciente. 
Ma, perché c’è un ma, se si evita di porsi nel ruolo del “padrone” anche da questi animali si riesce ad ottenere molto. Non dico che il mio cane non mi abbia creato grattacapi e una volta o due mi ha fatto leggermente assaggiare i denti (a sue spese), ma impostando un rapporto collaborativo e di rispetto reciproco mi ha dato tanto, il mio cane. Negli anni che vive con noi, l’animale domestico prende il ruolo del componente di famiglia. Poi sta a noi convincerlo e fargli capire, che il suo ruolo non è né il vicecomandante e tantomeno il comandante. Il mio cane si chiamava Zeus e pensate un po’ siamo diventati amici al punto tale che lo chiamavo “Zeppo”.
Beh, poi arriva il giorno che il nostro amico ci lascia, si sa la loro vita dura meno e a noi tocca assistere e assisterli nel momento più brutto. Un dolore che sommandosi ad altri, ci seguirà per il resto della nostra vita come un tono di fondo. D’altronde è andato via un membro della famiglia. Quello che sinceramente mi lascia perplesso è il rifiuto di prendersi un altro animale domestico. Certo la dipartita del nostro “familiare” è dolorosa, ma perché negare la fortuna di una casa ad un nuovo amico?  Ciao Zeppo.


P.s. Secondo me questo è uno dei più bei pezzi mai scritti per un amico.

domenica 12 aprile 2015

Cronaca Di Un Consulente Informatico nr.3


Mercoledì 18 Febbraio il consulente Gioffredo Siniscalchi come al solito con la sua cerchia di amici consulenti, due per l’esattezza, si reca a pranzo presso un locale cinese di sua conoscenza. I tre usufruiscono della nota formula “all you can eat”, che prevede per chi non lo sapesse l’ingozzarsi a più non posso per un prezzo fisso. I tre mangiano l'impossibile e i gestori del locale iniziano ad adirarsi, fino al punto di dichiarare che la cucina è chiusa. Gioffredo si dirige alla cassa dicendo che al conto ci avrebbe pensato lui e in cinese, sfruttando il suo studio di tale lingua, ha una breve discussione con i proprietari. Ad un tratto gli viene agitata addirittura una katana davanti al viso. Al che si allontana facendo cenno ai due consulenti che l’hanno accompagnato che li avrebbe attesi fuori. I due vengono circondati da svariati cinesi, che li portano in cucina ad occuparsi dei piatti. Da quel giorno vengono perse le tracce dei due. Molto tempo dopo, compaiono su una rivista nazionalistica cinese vestiti da camerieri, con il titolo “La Piaga Della Consulenza Italiana Oltre l'Albania”. 
Consulenti da mandare via 3. 
Il Venerdì 20 Febbraio in consulente Rosalbo Di Giacomo, chiamato cosi perché la madre desiderava tanto una bambina e quando si è trovata un maschietto le scocciava cambiare nome e quindi ha optato per sostituire la a con una o nel nome scelto; presta la sua chiavetta usb al collega Rosmundo Serbelloni. Da quel momento in poi il PC di Rosmundo inizia a suonare la colonna sonora di Heidi incessantemente.  I tentativi di spegnere il PC finiscono nel vuoto. Alla comparsa del dirigente aziendale il povero Rosmundo ha la brillante idea di mettersi a ballare vicino al PC, motivando il tutto con il fatto che era riuscito a completare una cosa molto, molto, difficile e quindi bisognava festeggiare. 
Consulenti da mandare via 2.


P.s. Allora vi propongo this week un simpaticissimo video con un mediocre brano POP.
Però il video è simpatico eh! A voi quindi Saint Motel "Cold Cold Man"

domenica 5 aprile 2015

Ed è Pasqua


Allora cari amici e nemici. Ce l'ho fatta ad arrivare davanti al PC rotolando, visto la quantità di cibo ingerita. Tutto questo sforzo solo per farvi gli auguri, pensate un po. Mentre intorno a noi tutto il mondo è in fermento e poco si capisce di tutto quello che sta accadendo. Siamo qui a festeggiare un evento che rispetto agli anni passati assume una importanza maggiore. Ci sentiamo attaccati, inutile negarlo. Forse ci iniziamo a sentire un po ebrei.Certo i media esaltano il tutto e non bisogna stargli troppo dietro, ma facciamo bene a preoccuparci. Ciò che si spacciava per primavera araba, pensando che tutto il mondo è occidente si è dimostrata essere l'oblio arabo. Oriana Fallaci ci ha visto lungo, sta a noi prenderne atto. Fino a quanto il petrolio e le risorse minerarie, possono giustificare tutto questo? 
Torniamo a noi. Io dico sempre che una Pasqua e Pasquetta passati con la compagnia giusta è l'unica cosa che conta. Non conta il posto, non contano i soldi, ma solo le persone con cui condividiamo un pezzo di pane, che nel mio caso era accompagnato da un macello di roba, ma vabè sono dettagli. Auguri

P.s. Ragazzi negli anni 60-70-80 si è sperimentato tanto. Le novità musicali erano veramente qualcosa di nuovo. Non qualcosa di preconfezionato dalle case discografiche. Si provavano strumenti nuovi e accordi diversi e tac, usciva il successo.
Ecco a voi dunque The Hollies "Long Cool Woman in a Black Dress".
link al brano