venerdì 11 giugno 2010

Il Matrimonio di Quinto1 1a parte


Iniziamo questo racconto suddiviso in più parti con il dire che Quinto1 avrebbe ricevuto a casa sua dalle 10 di mattina. Alle 9 mi alzo e decido di iniziare la lunga fatica del lavarsi e vestirsi. Recupero mio vestito classico dall’armadio dove giaceva dimenticato da secoli. Trovo anche la mia cravatta con il nodo già fatto come l’avevo lasciata (una fatica in meno) e associo al tutto una camicia scelta tra le più presentabili. Che figo che ero ao. Bello e messo a lucido mi metto nella mia auto lavata il giorno prima per liberarla da quelle dolci, adorabili, impronte di gatto che coprivano ogni centimetro quadrato di lamiera. Prima o poi troverò felino che ascolta l’autoradio a scrocco.
Insomma parto da casa alle 10, quindi il mio rituale ritardo era confermato anche questa volta. Dopo una bella corsetta con l’auto, limiti e autovelox permettendo, mi ritrovo ai piedi del paese di Quinto1 a percorrere la strada stretta che mi porta fin su con un fottutissimo camper davanti. Sono decenni che percorro quella via e non avevo mai incontrato un camper e questo per giunta andava lentissimo. Ogni tanto accelerava con mio sollievo ma m’inondava di una bellissima fumata marrone. In poche parole sia io che la macchina stavamo diventando di tinta unica. Se sapevo, mi tenevo le impronte di gatto sull’auto e cercavo una cravatta che s’intonasse con esse.
Il camper mi lascia 100 metri prima di casa Quinto1 e giungo quindi al traguardo alle 11.45. Pensavo di aver fatto come al mio solito la figuraccia del ritardatario quando vedo i suoi amici vicini di casa arrivare in quel momento. Con loro vado a caccia dello sposo per salutarlo e sopratutto per vedere com’è vestito. Bisogna precisare che essendo la sposa di altra parte d’Italia per ragioni di logistica era al piano di sopra a prepararsi. Ad un certo punto esce Quinto1 e lo osservo. Segue una descrizione accurata del vestiario:
1) Pantaloni quinteschi …c’è poco da dire sui pantaloni tranne che vanno un po’ a sigaro.
2) Giacca quintesca…anche qui poco, tranne che aveva delle spalline ed era nera anch’essa
3) Gilet quintesco…qui possiamo dire che era di un grigio chiaro decorato in argento, cosa che si è vista poco. Il gilet era fornito di un orologio da taschino funzionante.
4) Camicia quintesca…bianca
5) Cravatta quintesca il pezzo forte direi. Era decorata in argento anch’essa e in tinta con il gilet.
Al centro del nodo sfoggiava un simil-diamante stile anni 30. Non c’è giunta voce su alcuna sparizione di questa pietra e quindi è da presumere che sia rimasta attaccata alla cravatta….
Saluto quindi lo sposo che è ovviamente contento di vedermi e poi vado a procurarmi un fiocchetto per l’auto. In un cesto trovo solo fiocchi rossi e mi dicono che la sposa aveva scelto il rosso, io nella mia ignoranza ero rimasto a guardarmi intorno per cercare quelli bianchi….