domenica 26 febbraio 2017

La Cecità 2.0 FINE


Allora cari amici e nemici, abbiamo percorso insieme l’evoluzione della cecità nel tempo fino ai nostri giorni. Spero di aver dato dei suggerimenti utili sul come comportarsi con l’archivio personale. Ho dimostrato senza alcun ragionevole dubbio, che la maggior parte della tecnologia audio visiva sviluppata negli ultimi anni ha come movente il sesso. Adesso che più o meno siamo tutti informati su cosa la tecnologia ci mette a disposizione per tenere in ordine e al riparo il nostro archivio, possiamo buttare uno sguardo su cosa ci aspetta nei prossimi anni. Così ad occhio direi che l’Oculus o meglio il sistema che con il proprio smartphone permetterà di vivere realtà virtuali sarà il prossimo passo. Si è tentato prima con i Google Glasses, ma a quanto pare non funzionano granché bene. Avremo tutti un archivio portatile che si può usare in qualsiasi posto ci si trovi. Visto lo sviluppo intenso che c’`e stato sugli smartphone, sia dal punto di risoluzione dello schermo, che di velocità di banda fornita dagli operatori, credo che questo sarà il futuro. 
Immaginare di trovarsi immersi in una scena con una pornostar, magari la nostra preferita e passare sul lato opposto della scena che vediamo ed esclamare: “Ah ma è stata dal dermatologo. Quel neo preoccupante non c’è più.”, sarebbe una cosa esaltante. Avvicinarsi con il centimetro all'attore in quel momento in scena e dire: “Ah ma allora ci divertiamo a dare dati falsi eh!!”, sarebbe divino.  Il problema che comporterà questa nuova tecnologia è che avere uno smartphone potente sarà prova di colpevolezza. L’amico vi farà: “Ah ti sei fatto il cell potente eh??!!”. 
Ad una ragazza ci presenteremo con il cell vecchio che avevamo in soffitta, oppure saremo costretti a fingere di non averne uno dicendo: “Io lo smartphone? Naaa li odio, preferisco la cabina telefonica.”.
Il problema più grande non sarà neanche quello. Nella fase di controllo dei nei della nostra pornostar preferita, chi ci garantisce che nessuno in casa ci stia osservando muoverci come dei deficienti in giro per la stanza in mutande?


P.s. Ve l'ho fatto sentire quell'altro pezzo tutto figo di Moderat? Ah no? Vabè allora è ora.
Moderat 'Rusty Nails".

martedì 14 febbraio 2017

San Valentino


Oggi è San Valentino. Succede, sono cose che capitano. Uno si sveglia la mattina e scopre che è la festa degli innamorati. Molti la chiamano la festa dei cornuti, forse per invidia, ma è comunque una festa che muove e smuove tanta roba. Ovviamente, come spesso capita, tocca all'uomo organizzare. Beh ti pare che una ragazza ti fa una festa a sorpresa? In genere le sorprese le fanno solo per “cazziarti”. Nei litigi è facile sentirsi dire: “Tu per questo rapporto non fai niente!”. Allora ad uno verrebbe da rispondere: “Beh certo l’impegno di presentarti a cena a mangiare a mie spese è una cosa seria.”. Che volete fare, per amore questo ed altro. Il bello che poi uno si deve arrovellare la capoccia ad organizzare ogni anno una cosa diversa. Che facciamo ci ripetiamo? Il nostro sentimento è cosi misero da non farci trovare idee? In quel ristorante ci siamo stati, in disco pub pure, in gelateria non ne parliamo, potremmo mangiare dei panini in groppa a dei somari magari. Quando arriviamo alle idee stravaganti, è perché abbiamo veramente finito le soluzioni. Non parliamo poi del regalo. Cosa comprare? Allora uno inizia a pensare cosa ha regalato gli anni precedenti, il cell l’ho fatto, orecchini, anello, profumo… magari la maschera di Darth Vader? Anche qui siamo alla frutta. Che poi lei giustamente dice: “Ma no tesoro, a me basta che stiamo insieme, non voglio niente guarda.”. Niente di più falso. Se seguiamo questo consiglio appena si confronta con le amiche, sbotta e fa: “Il mio ragazzo per San Valentino mi ha portata a fare una cazzo di passeggiata sul lungo mare e basta. Lo pianto e me ne trovo uno meglio!”. A questo punto cari superstiti del San Valentino quando chiama la ragazza per chiederci cosa facciamo stasera c’è solo una risposta da dare: “Guarda sto male, ho la febbre a 38, 39… sta salendo. Rimandiamo, lo festeggiamo dopo San Valentino.


P.s. Oh aveti visto? Funziona di nuovo la barra laterale dei video cioè quasi. Devo dire che mi mancava. Beh per inaugurarla metto un un video degli U2. Sapete, non me ne vogliano i fans del gruppo, ma una volta era un gruppo che faceva musica seria e questo video lo sta a dimostrare.
Ecco a voi dunque gli U2 con "Pride"

lunedì 6 febbraio 2017

Storia Di Un Ordinario Fallimento nr.15


I giorni passano e con essi i mesi, il Sonnolento diventa sempre più bravo grazie anche all'aiuto del tizio che lo affianca. Si spostano addirittura di sede e gli viene fatto un contratto a progetto. Gli stipendi sono puntuali, cosa alla quale non era per niente abituato. Diciamo che non era abituato a ricevere uno stipendio stabile. Qualcosa però inizia a cambiare. Cioè tipo, non so se avete presente quando avete la sensazione di qualcosa che non va? Beh, il Sonnolento ha questa sensazione, però non se ne preoccupa più di tanto, anche se resta guardingo. All'improvviso gli arriva la comunicazione del nuovo nome dell’azienda. Vabè lo fanno un po’ tutte, per questioni di risparmio fiscale e riorganizzazione. Comunque la sua azienda viene sganciata da quella madre e diventa una SRL (società a responsabilità limitata). Le SRL per chi non lo sapesse, sono quelle aziende dove l’imprenditore o più imprenditori (chiamati da me prenditori) mettono un capitale, che è l’unica cosa che perdono nel caso di fallimento. A responsabilità limitata dunque. Cioè non puoi andare a casa loro a prenderti la macchina, se non ti arriva lo stipendio. Oppure ti presenti a cena dicendo che ti mancano i buoni pasto. Quelli sono i soldi che l'imprenditore mette e più di quello non si può pretendere. Partire con una SPA (società per azioni) e trovarsi in una SRL al Sonnolento non garba tanto, ma siccome è un gioco che fanno un po’ tutte, lo accetta e continua a lavorare non preoccupandosene troppo. Da lì a seguire una marea di mail spam sul futuro roseo dell’azienda e sul fatto che ovviamente sono leader no? 


P.s. Allora cari amici audiofili, vi presento un pezzo dal mio album preferito degli Arctic Monkeys. Non fatevi ingannare dall'inizio burrascoso e dalla chitarra distorta iniziale, spesso le cose brutte nascondono inenarrabili bellezze. Ascoltatelo con pazienza e vediamo se mi darete torto. Ecco a voi dunque Arctic Monkeys con "If You Were There, Bevare".