domenica 29 maggio 2016

La Cecità 2.0 nr.3


Organizzare la camera con nascondigli per i giornaletti in modo che sembri un luogo casto, non è facile. Soprattutto quando questi continuano a crescere in numero. Allora s’inizia ad utilizzare altri ambienti, la soffitta, il garage, qualche ripostiglio degli attrezzi e perché no anche la rete sotto il materasso. Qualcuno si è prodigato nel costruire doppi fondi e i più arditi cunicoli sotterranei illuminati da lampadine doverosamente rosse. Ovviamente i nascondigli sono suddivisi per epoche e star. Qui mi rifaccio al famoso archivio della serie di post della Cecità. Così si decide di tenere a portata di mano il materiale più “interessante” spostando nei nascondigli secondari i giornaletti ormai “usati”. Però ecco, uno magari ha voglia di rivivere il passato e quindi si reca presso questi nascondigli a visionare ricordi ormai lontani…  Fatto sta che l’archivio generale ad un tratto diventa vasto ed affollato. Allora succede che la nostra adorata madre, un giorno per non si sa quale ragione, decide di pulire sotto quel mobile dove non aveva mai pulito e lì scopre un pezzo del nostro archivio. Ma tenere lo sporco no?  La cosa in genere succede quando uno non è in casa e al ritorno viene accolto con la frase. “ Ho buttato la porcheria che tenevi sotto l’armadio!”.  Un imbarazzo bestiale, seguito da un forte shock per il pezzo di archivio perso. “ Nooo lì tenevo quella vestita da cappuccetto rosso con le tette grosseee! C'era anche Heidi in reggicalze che frusta Peter!”. Ragazzi io la dico così eh, ma magari chi ha inventato le grandi basi dati, teneva un archivio di giornaletti organizzato e da lì ha tratto l’idea!


P.s. Come sempre i tedeschi si confermano al top nella musica elettronica. A dimostrazione di ciò vi propongo i Moderat un gruppo nato a Berlino nel 2002. Pensate che i loro primo album è uscito sette anni dopo che il gruppo è stato fondato. Il brano che vi propongo lo conoscete tutti sicuramente visto che è stato usato in svariate pubblicità.
Ecco a voi dunque Moderat con "A New Error". Buon ascolto :-).

domenica 22 maggio 2016

Storia Di Un Ordinario Fallimento nr.4


Lasciata una copia del CV anche allo stand dei “romani” il Sonnolento si aggira un altro po’ per il Job Meeting guardando le ragazze vestite “fashion style job”. Questo stile è usato dalla maggior parte del sesso femminile sul luogo di lavoro. La composizione è di una camicetta, possibilmente scollata una gonna di lunghezza media e dei tacchi di una moderata misura. Il tutto condito con un’ottima acconciatura e del trucco. Insomma uno stile appariscente, ma non troppo, a voler dire: “ Potrei essere zoccola, ma no”. Che tipo al selezionatore potrebbe venire la curiosità di sapere se è una ragazza di facili costumi e quindi assumerla per un periodo di prova.  Egli è ignaro del fatto che le donne sono scaltre ed una volta assunte sanno mantenersi il posto con le buone o le cattive. Invece i ragazzi, cioè che si mettono dai. Giacca e cravatta no, mica facciamo gli assicuratori. Una camicia magari ecco e sotto un jeans con scarpe da ginnastica.  La cravatta manco a pensarci, al limite una giacca casual. Tanto voglio dire, fare arrapare i selezionatori è impossibile a meno che non abbiano gusti particolari e lì è forse meglio evitare. Mettersi scollato o a gambe da fuori per un uomo è imbarazzante e questo mostra quanto il sesso maschile sia svantaggiato. Oddio, magari una coscia pelosa può pure piacere non so… Tutto questo il Sonnolento l’ha capito da qualche tempo e quindi neanche la camicia si è messo per intenderci. Fa due, tre chiacchiere in giro lascia pochi CV, perché è meglio risparmiare carta e poi se ne va lamentandosi di quanto è inutile partecipare al Job Meeting.


P.s. Allora mi è capitato di ascoltare questo pezzo di Alan Walker e devo dire che il brano prodotto da questo smanettone digitale è un gran pezzo. A sensazione, sembra che si ispiri a Schiller, un grande della musica elettronica. Se non conoscete Schiller vi consiglio di cercare i suoi pezzi. :-) Ecco a voi dunque Alan Walker con "faded".

lunedì 16 maggio 2016

La Cecità 2.0 nr.2


Il primo di una serie di giornaletti purtroppo. Un abisso senza fine. A dirla tutta per non accumulare troppe riviste si ricorre all’amico. Cioè andare spesso dall’edicolante è fastidioso, s’inizia per essere scambiati per maniaci. Allora magari ci si manda l’amico, dopo una eventuale colletta. Compra un giornaletto che sarebbe suo, perché la faccia con l’edicolante ce l’ha messa lui, ma visto la colletta, il giornaletto è un po’ a disposizione di tutti. Possiamo quindi dire cari amici che il vero precursore dello sharing è il giornaletto sharing. Altro che car sharing e altre fandonie. Lo sharing lo si deve al porno, al giornaletto custodito in una cantina o in un capanno di un giardino disponibile a fasce orarie per tutti. Ovviamente non bisogna accavallare gli orari per non finire in situazioni spiacevoli. D'altronde la macchina, la guida solo uno no? 
Poi c’è chi si organizza in maniera diversa. L’edicolante ti conosce? Ok allora si frequentano più edicolanti di qua e di là comprando quello che ci pare. Il problema di questa scelta è del tutto organizzativa. Escludendo il fatto che i vari edicolanti si conoscano e si preoccupano per la nostra fase di cecità, il problema principale resta dove nascondere la quantità di materiale accumulata. Insomma stì' giornaletti dove li nascondo? Lì i 4 presi in matematica, i 3 presi in scienze si dimostrano palesemente falsi.  L’ingegno si aguzza e s’iniziano ad usare i doppi fondi degli armadi, lo scaffale con riviste di elettronica che sono tutt’altro tranne la copertina, le scrivanie opportunamente organizzate fino ad inventarsi qualcosa con il lampadario. Il tutto è riposto in equilibrio molto instabile e bisogna pregare affinché mamma facendo le pulizie non finisca seppellita sotto una frana di giornaletti.


P.s. Allora non sono impazzito, ma vi propongo un pezzo di Madonna. In generale non seguo il pop, e tanto meno  i cantanti che lo fanno, ma spesso questi personaggi avviano collaborazioni con gruppi molto sperimentali e riescono a produrre dell'ottima musica. Ecco che quindi vi propongo un pezzo che Madonna ha fatto con i Massive Attack. Madonna " Frozen".

lunedì 9 maggio 2016

Storia Di Un Ordinario Fallimento nr.3


Aggirandosi per i corridoi inutilmente, il Sonnolento s’imbatte in uno stand presidiato da due signori di una certa età. Non avendo gran che da fare il Sonnolento si avvicina per due chiacchiere con i tizi. I due si presentano come impiegati di una società informatica e sostengono di essere alla ricerca di nuove risorse. Beh, senza dubbio uno stand cosi è fuori dal comune. In genere dietro uno di questi posti albergano giovani briosi, fighi che “ballettando” percorrono tutto lo stand sparando cazzate; Fingendo d’interessarsi a quello che i candidati a caccia di lavoro hanno da raccontare.  Invece questi due non si perdono in chiacchiere tirano dritto prendendosi il CV del Sonnolento. Al che i egli cerca giustamente di farsi pubblicità dicendo che conosce qualche lingua.  Ci ammazziamo tutti ad imparare lingue no? Servono dicono, perche t’interfacci con gente di tutta Europa e li devi sapere parlare, mica ti puoi mettere a fare disegnini o il mimo per far capire quello che vuoi dire. Stranamente in questi casi ci s’immagina sempre ben vestiti in videoconferenza con gente sorridente a parlare inglese. Chissà perché? Probabilmente troppa tv. Roba seria insomma. All’affermazione del Sonnolento di conoscere sia l’inglese, che il tedesco uno dei due risponde che basta l’italiano, al limite il romano. Il romano… Al Sonnolento cascano le braccia, tutti i corsi di lingua e lo sbattimento ad imparare altre lingue non servono a un cavolo. Allora che si faccia un corso di romano no? Tipo lesson one: “Ao, o sai usa’ er pc?”. Response: “ Mortacci se o so usa!”.


P.s. Questo pezzo anni 80 mi piace un sacco. Ha un ambientazione medievale e una simpatica sciroccata che "zompetta" di qua e di là. Però il pezzo è storico e di successo e ha degli spunti elettronici da non sottovalutare.
Ecco a voi dunque  i  Men Without Hats con "Safety dance".

domenica 1 maggio 2016

La Cecità 2.0 nr.1


Tempo fa, c’era il giornaletto. Cioè a dire il vero s’iniziava con un catalogo di biancheria intima, che era la cosa più semplice da procurarsi. Quando veniva trovato in camera nostra, come giustificazione dicevamo che mamma lo aveva dimenticato lì. Ma l’uomo si evolve si sa e quindi dopo un po’, si scopre che l’edicola vende i giornaletti e allora si diventa più intraprendenti. Bisogna fare un ulteriore passo verso la cecità e munirsi di uno di quelle riviste esposte con due belle tette in vista. Cioè avere a casa due tette a portata di mano è importante e quindi bisogna diventare audaci. Siccome le edicole sono poche e l’edicolante probabilmente ci conosce, bisogna affrontare l’imbarazzo e ammettere: “Si voglio diventare cieco.” prendendo la rivista con le tette dallo scaffale. Essendo poi, non proprio maggiorenni in questa fase, potrebbe succedere che l’edicolante si trasforma in Gandalf e puntandoci il suo bastone ci dica: “Tu non puoi passare!”. Bisogna tentare, si prende il giornaletto e con nonchalance si pone all’edicolante dicendo: “ Quanto viene?”.  Lui ci guarda sott’occhio disperato per il fatto che stiamo imboccando la via della cecità, mentre Luke Skywalker a quell’età imboccava la via della forza per dire. Gli affari sono affari e l’edicolante ci vende il nostro primo giornaletto, perché due tette a casa servono e di questo è conscio anche lui. Quello sarà il primo di una lunga serie di giornaletti…


P.s. Allora io ascolto anche del buon RAP. Solo che ultimamente non ci andavo molto d'accordo visto quello che si produceva. Per me il RAP in tutte le sue forme deve essere fatto con una grande voce e molta intelligenza. Beh, Kano è uno di quelli che ha queste caratteristiche. Pensate ha composto un brano raccontando le sue serate passate e bere nel West End con amici e nominandoli nel pezzo che canta spera che si facciano rivedere. Ecco a voi quindi Kano con "Drinking In The West End" buon ascolto.