lunedì 6 dicembre 2010

Paese Di Mediocri parte1

Vediamo di valutare a che punto siamo. Partiamo dal presupposto che tutte le informazioni sul PIL (prodotto interno lordo) in crescita non servono a nulla perche basate sull’anno scorso, che è stato l’anno dell’ecatombe per l’economia. Aggiungiamo anche che per i primi mesi del 2011 il PIL è previsto in calo e quindi questo vuol dire di nuovo recessione. A dire il vero non siamo mai partiti. Possiamo quindi desumere che quella luce in fondo al tunnel non era altro che un treno che ci veniva addosso. In due anni quello che si è fatto è stare a guardare. Si aspetta che la Germania parta in modo da poterci agganciare e non fare alcuna riforma del sistema di potere ed economico italiano che non è più sostenibile per il grande deficit. Si perche avere in piedi comunità montane, province ed enti vari con politici che a definirli mediocri è poco, costa parecchio. La verità è che finche non vengono liberate le risorse spese per questi sistemi nessun governo di qualsiasi colore politico potrà mai fare niente. Inutile arrabbiarsi di volta in volta con il ministro dell’economia di turno, quello non fa che tenere i conti in ordine. Se si fa in modo di buttare per strada questi politichini e i loro enti, che hanno anche la pretesa di venirci ad insegnare come vivere, si resta in eterno cosi. Questi signori per la maggior parte hanno solo servito il politico più potente tenendogli il deretano asciutto e sono privi di qualsiasi capacità. L’unica cosa che fanno è gestire il proprio ente come un feudo, scorazzando con auto blu e facendo frequentare corsi retribuiti con i nostri soldi a chi dicono loro. Manca solo lo ius primae noctis (diritto a giacere la prima notte con la sposa) e siamo a posto. Inutile stare li a sperare che da questa classe politica arrivi mai una svolta, alla fine sono tutti colleghi. Per mantenere questo sistema in piedi si taglia e si tassa soprattutto il lavoro dipendente in maniera elevata, perche è l’unico che non sfugge. Fatto sta che per le aziende il costo del lavoro è alto e questo non vuol dire che prendiamo stipendi troppo alti ma che la parte di tasse che un’azienda paga su ogni lavoratore è troppo elevata. Questo non sarebbe stato un problema se non si fossero presentate Cina, India e paesi dell’est con costi per la manodopera contenuti. Vogliamo prendercela con questi paesi o con i nostri politici che non la smettono di ingozzarsi?
(abbiamo il presidente delle repubblica che spende quanto la regina inglese...)


P.s. Chiunque voglia postarmi la sua opinione sarà ben accolto/a e pubblicato.

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