lunedì 9 ottobre 2017

Immigrazione all'Amatriciana


Non mi ritengo né populista né razzista in questo discorso che farò e vi prego prima di giudicarmi di leggere e comprendere bene le mi parole. Io stesso sono stato migrante e so cosa vuol dire esserlo. Oggi ormai siamo tutti un po’ migranti. Fatto sta, che la nostra migrazione è regolata e ben gestita dai paesi  dove ci rechiamo, che hanno raggiunto un progresso pari o superiore al nostro. Il nostro paese stranamente si dimentica di appartenere a questa categoria, per la bramosia di ricchezza che ha chi lo gestisce.  Non sto a discutere sul fatto se è giusto aprire le porte a tutti o no, ma sul come questo viene fatto. La possibilità del poter acquisire fondi europei e donazioni di gente con cuore, fa dimenticare che questi soldi servirebbero alla gestione di questi flussi e non al personale arricchimento. Per esempio, Il fottersene del fatto che questi flussi comportano la ricomparsa di malattie da noi sconfitte, mostra fino a che punto questa migrazione viene gestita con delegando ad altri. Le città sono il punto di riferimento di tale migrazione ed in esse si manifestano i maggiori casi di malaria per esempio. Per tale motivo queste vengono poste in “quarantena” per chi vi ci transita, per quanto riguarda la donazione di sangue. Cioè ad essere precisi, i residenti non possono donare fino a novembre e chi vi ci transita può farlo a patto che presenti una autocertificazione dopo 5 giorni dalla donazione. Che autocertificazione vi chiederete voi?  Un pezzo di carta prestampato, da noi poi datato e firmato, dove dichiariamo di non aver contratto la malaria nei 5 giorni successivi alla donazione. Tale documento va consegnato il quinto giorno all'ospedale, altrimenti la nostra donazione viene cestinata. Ovviamente questa cosa non solo ha messo in grave difficoltà le strutture sanitarie per quanto riguarda le disponibilità di sangue, ma ha responsabilizzato legalmente i donatori. Mi spiego meglio. Ammettiamo che io effettui una donazione e mi ammali di malaria, che malauguratamente scambio per influenza. Certificando con quel documento che non ho la malaria, la colpa della trasmissione della malattia al paziente che riceve la donazione ricade su di me. Questo giustamente, non può che favorire l'integrazione no?

P.s. Il pezzo che vi propongo ehm... si vabè altro gioco della play e cioè Metal Gear. L'originale è di David Bowie , ma la versione rivista di Midge Ure proposta dal gioco mi piace assai.
Ecco a voi dunque: Midge Ure - The Man Who Sold The World

2 commenti:

elecktra ha detto...

Nemmeno io sono razzista, ma hai pienamente ragione.
Non si tratta solo di Sanità, ma ognuno fa anche quello che vuole.
Non fanno altro che parlare di questo PROBLEMA da anni, ma nessuno fa niente.
Se vai negli altri paesi europei, devi restare con due piedi dentro una scarpa.
Da noi, invece, entrano senza chiedere il permesso e pretendono di avere questo e quello. E se l'Italiano prova a ribellarsi, paga.

Ciao Quinto

Quinto&Quinto ha detto...

Beh Elecktra hai ben compreso il problema di cui parlo. Il problema non è l'immigrazione ma la mancata gestione del fenomeno, escludendo il lato del lucro ;-).