domenica 9 ottobre 2016

Una Passeggiata Al Parco


Vagando da un posto all'altro s’incontrano molte persone, ognuna con la sua storia, con le sue scelte. Succede anche a lavoro di trovarsi colleghi diversi, che ti lavorano di fianco, con i quali si scambia qualche chiacchiera e si conoscono a mano a mano che il tempo passa. Tutto questo, nei limiti che è concesso, perché ognuno ha la sua privacy e non vuole mischiare troppo lavoro con vita privata. Però, succede magari che un giorno ci si volta e si vede il collega fissare il monitor con sguardo assente.
Allora si chiede: " Che hai? Ti vedo preoccupato oggi?"
Il collega improvvisamente risponde, spezzando la barriera tra lavoro e vita privata che fino a quel momento aveva retto e dice: " Mia madre sta male, mi sa che muore.".
Per un attimo lo guardi inebetito senza sapere che dire. Ti chiedi che diavolo ci fa a lavoro e magari farglielo notare, ma l'unica frase che esce è: " Mi dispiace". 
Il tempo sta passando e ad ogni rintocco dell'orologio ci fa assistere anche a questi eventi, perché dobbiamo crescere giustamente. Dobbiamo diventare adulti, autonomi e forti. In una passeggiata nel parco capita di assistere ad una partita di calcio tra ragazzini e si sente uno di essi gridare: Dai ragà passatemi la palla anch'io voglio segnare un gol!". Tutto diventa chiaro, quanto siamo stati stupidi a voler crescere, quanta inutile fretta. Era meglio rimanere lì con tutti i sogni per la testa a gridare: "Fatemi segnare un gol!".


P.s  Beh che dire, Un pezzo dei Black Keys un po malinconico ci sta.
Black Keys con "Turn Blue"

2 commenti:

Elecktra ha detto...

Già era meglio essere bambini senza, problemi,senza ansia insomma eravamo tutti sereni .
Ciao Quinto

Quinto&Quinto ha detto...

Porto il pallone? Anche tu vuoi segnare un gol?