Un Problema Ad Oggetti (parte1 di 2)

Capita a tutti periodicamente di dover sostenere dei colloqui. Se ci pensiamo bene, la nostra eventuale futura ragazza la prima sera ci colloquia… In questo caso mi riferisco ai colloqui di lavoro, anche se a dire il vero non so quale delle due tipologie di colloquio sia peggiore. Importante è arrivare freschi e riposati per sostenere un colloquio. Quindi nel caso del sottoscritto, si tratta di farsi una dormitina sul treno. Se però capita che qualche viaggiatore sia chiassoso allora non si dorme e la cosa diventa problematica. Infatti, in quella maledetta mattina del colloquio salgono in treno cinque arzilli vecchietti che si mettono a chiacchierare. Il loro discorsi erano tutti incentrati su chi avesse preso voti e la quantità nei svariati comuni. Insomma ero in presenza della generazione che ha regalato a questo paese l’enorme deficit che pagheremo per il resto della nostra vita con il sangue… Infatti, questi vecchietti hanno dato sfoggio del loro menefreghismo tenendo sveglio tutto il treno. Fantastico. 

Ma non è di questo che voglio parlare, bensì di una domanda che ormai va di moda fare ai colloqui.  Nel linguaggio ad oggetti c’è un oggetto padre ed un oggetto figlio, che eredita tutte le caratteristiche del padre aggiungendone delle sue. Vabe' questo per darvi una leggera infarinatura sugli oggetti. Comunque la domanda che mi viene fatta alla fine del colloquio per la seconda volta è: “Animale = Cane, Cane = Animale quale delle due è sbagliata?”. Allora no, che uno a sentire sta domanda s’innervosisce. Che diavolo di domanda è? Per me so sbagliate tutte e due. Poi vogliamo dircela tutta? Che fai il figo con la domanda a trabocchetto? Mi vuoi stressare appena mattina? Ti scaravento i vecchietti sindacalisti del treno sai! Pensateci su, la soluzione al prossimo post.

P.s. A questo post si adatta il pezzo dei Pink Floyd "Another Brick In The Wall". La versione del video che vi posto, ai più è ignota, ma è quella originale. Buona visione.

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